
Intelletto e Artificio
Di Intelligenza Artificiale si parla da vari decenni, ma solo da tempi recentissimi si profila nel panorama tecnologico mondiale tale nuova realtà la cui denominazione dice già tanto: intelligenza artificiale, appunto, o I.A.
Ciò è motivato dal fatto che siamo giunti ad una maturità tecnologica sufficiente a far sì che I.A. si presentasse a noi ormai, con fare quasi egemonico, nel quotidiano.
Si resta sbalorditi nell’osservare ad esempio video di esseri viventi talmente ben ricreati da considerarli del tutto reali, e non comprendere subito la loro artificiosità.
La I.A. si sta sviluppando repentinamente e in maniera preponderante occupandosi e creando nuove potenzialità sempre più ambiziose in svariati ambiti: sanitario, agricolo, industriale, marketing.
Con l’Intelligenza Artificiale si creano e sostengono i motori di ricerca da noi tanto utilizzati, si raccolgono e analizzano grandi quantità di dati molto più efficacemente rispetto al solo lavoro umano, si automatizzano processi industriali impegnativi, fornisce supporto immediato e perenne ad esempio nell’assistenza digitale. Fondamentali risvolti anche in campo medico: una miglior diagnostica, prevenzione più mirata, migliorie nelle diagnosi precoci, sviluppo di robotica sanitaria.
Come in qualsiasi altra realtà, possono esserci svantaggi per una tale prodezza tecnologica dal sapore futuristico ma di cui disponiamo già oggi. Uno di essi può essere il fatto che adagio, come fu all’epoca della rivoluzione industriale, la mano e l’esperienza dell’uomo possa essere via via sostituita e dunque sminuita d’importanza.
Anche il concetto di “privacy” diventa sempre più complicato da preservare e proteggere in un mondo quasi tecnologicamente bulimico, e ciò può essere un rischio reale, come la sempre maggior dipendenza dall’informatica tutta.
La sfida, in tale era moderna, è sempre quella di trovare una risoluzione a metà che riesca a coniugare equamente umanità e tecnologia, progresso con tradizione, rispetto e riconoscimento delle qualità umane assieme ad un progresso proficuo e costante.
Tutto ciò che può aiutare ed alleviare il lavoro e le fatiche umane, soprattutto in ambiti essenziali quali ad esempio la medicina, è senza dubbio benvenuto, purché non privi l’uomo del suo ruolo e denigri la sua essenzialità nei processi di sviluppo.