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Fame!

“Fame” è un termine assai semplice da pronunciare e scrivere, ma drammaticamente difficile, in taluni contesti. Sulla fame c’è tanto da dire, ancor più da indignarsi e riflettere costruttivamente.

Nella parte occidentale del mondo, solitamente non si sa cosa voglia dire avere fame, poiché al minimo sentore di tale bisogno primario, si corre subito a riempir lo stomaco scegliendo tra offerte infinite e seducenti per il nostro stomaco e i nostri occhi, spesso andando oltre al semplice bisogno fisiologico. Talvolta si spreca cibo con leggerezza, si acquista con pressapochismo o con esagerazione, si ricicla molto meno di quanto si potrebbe fare realmente.

In questo periodo storico, assistiamo a lanci di aiuti umanitari in zone di guerra verso gente che muore letteralmente di fame, evento nemmeno immaginabile per chi come noi abituato a menù e sfizi vari.

Non avere di che sfamare un popolo è un fallimento sociale totale: significa che la bramosia e il potere superano l’angustia per chi non ha nulla per sfamare i suoi figli.

Purtroppo le previsioni non sono ottimistiche e si è giunti a calcolare che negli anni a venire gli affamati nel mondo aumenteranno di un numero importante e il paradosso scandalizzante è che in realtà, nel mondo, si ha cibo a sufficienza per tutti gli esseri viventi!

I motivi sono molteplici: guerre, disomogeneità sociale, ambienti malsani e poveri e scarsità di acqua, tutti fattori i quali conducono a poco buon cibo accessibile.

Altrettanto plurime possono essere le soluzioni e in questo, paesi ricchi e opulenti potrebbero essere fondamentali nel venire incontro a chi non mangia.

Creare impianti per acqua potabile, efficaci infrastrutture, progetti agricoli in loco ed insegnare i mestieri affini per contemporaneamente creare lavoro e sfamare i popoli.

Trovare dunque soluzioni durature che possano garantire risultati stabili, dignitosi, efficaci.

Non avere cibo per sé e per i propri figli è quanto di meno dignitoso e di più umiliante si possa immaginare. Queste persone disperate hanno bisogno di progetti, speranze, idee, di imparare, di obiettivi, di aiuti per cominciare, di arrivare ad avere del pane in tavola.

Non certamente di un aiuto passeggero come una stella cadente, magari illuminato dalla luce effimera dei media, ma di veri sostegni per veri inizi.

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