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Tra il serio e il faceto

Stiamo vivendo un periodo di “transizione religiosa”, fatto di goliardia e risate ma avviato anche a profonde riflessioni, poiché viviamo il tempo carnevalesco che conduce alla Pasqua. 

Il carnevale lo percepiamo come una sorta di tramezzo fra la staticità fredda dell’inverno e la rinnovata vitalità primaverile: si fa festa, si mangiano dolci goduriosi, ci si maschera, ci si diverte cantando e ballando per poi concludere con il periodo della Quaresima, momento ligio e riflessivo che culmina con il ricordo della resurrezione del Signore.

Tristemente, nel mondo odierno, il graduale ma inesorabile sopravvento di materialismo e laicità, mette a rischio la parte più spirituale e intrinseca di molte festività, a favore di meri consumo e commercio. Si pensa alla Pasqua per l’acquisto di uova e cibarie scrutando il calendario per ipotizzare vacanze sfruttando “ponti” generati da festività. Carnevale è folclore, costumi, feste, dolci, scherzi e bagordi in un atteggiamento sempre più materialistico e poco incline alla preparazione del periodo quaresimale, di cui si è andato affievolendo il valore autentico e intrinseco della Fede.

Nel tempo, si sono modificate in maniera significativa le abitudini di vita dei popoli: riti e tradizioni che aiutano a mantenere un forte legame con i giusti valori, subiscono un indebolimento dato da maggior superficialità e approssimazione: coltivare e rispettare valori implica infatti impegno costante, rinunce, fermezza, forte equilibrio. Il momento “serio” di raccoglimento, nulla toglie al fare faceto. Giusto che siano entrambe presenti, l’animo nostro necessita anche di sana gioia corroborante.

Occorre però anche “rispolverare” valori fondanti per una vita degna, dignitosa, profonda e goduta appieno. Rispetto, condivisione, fiducia, buon cuore, agire solidale. L’equilibrio nella vita, soprattutto emozionale, emotivo, umorale credo sia tanto essenziale singolarmente e come popoli, quanto difficile da raggiungere ma soprattutto da mantenere. In ballo però c’è moltissimo: la pace in noi stessi, la tranquillità che nasce nel coltivare sia la parte scanzonata che permette la sopravvivenza del nostro lato più fanciullesco e puro, sia la parte più seria, riflessiva e profonda che ci permette di evolvere, di migliorare e completarci.

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