I segni dei tempi
La nostra esistenza è sin da subito attorniata dai simboli più disparati, i quali coinvolgono ogni aspetto del quotidiano: stradali, religiosi, medici, economici, culinari e qualsivoglia indicazione a cui riusciamo a pensare.
Ci conducono a chiarimenti necessari, ci indicano quali azioni compiere, come orientarci, cosa fare in determinati frangenti.
E poi, dalla notte dei tempi, viviamo immersi in simboli religiosi: pagani, cristiani, induisti, buddisti: ogni religione ha i suoi riferimenti visivi e tattili, da sempre graniticamente presenti e di ampia considerazione.
Sebbene siano pensati e concepiti dagli uomini stessi essi, che sono presenti in tutte le Fedi professate e in ogni Paese, vengono innalzati a riferimenti religiosi assoluti, con lo scopo di arrecarci fiducia, certezze, giusto orientamento e speranza, soprattutto a compenso di periodi personali e momenti storici e sociali assai difficoltosi.
Si susseguono governi, calamità, conflitti ed eventi di ogni sorta, ma i simboli religiosi a cui siamo legati restano immutati nel tempo, non cambiano e nella loro elementarità lampante, resistono allo sfaldamento del mondo e dei suoi valori.
La croce, la vite, il pane, la mezzaluna, la stella, il pesce, la candela.
Nonostante la loro stilizzazione e la loro estrema semplicità grafica, sono immediati e subito riconoscibili, raccogliendo in essi tutti i valori che quella determinata Fede porta con sé.
Arrivano subito agli occhi e al cuore dei fedeli, per avere subito un segno a cui aggrapparsi emotivamente e per fungere da tramite tra il fedele e la divinità, ossia qualcosa di impossibile da toccare concretamente con mano.
Ciò che è il lato peggiore, paradossale e vergognoso di queste realtà create dall’essere umano è combattere guerre in nome di ciò che quei simboli rappresentano, guerre cosiddette “sante” che di fedele e sacro non hanno nulla ma che sono comunque rappresentate da segni religiosi i quali albergano nella gran parte di noi.
I simboli delle Fedi sono comunque attuali, punti di riferimento in un mondo sempre più prostrato in cui l’animo umano necessita di sicurezze, di solidità, di far sì che occhi smarriti possano cogliere in una stella o una croce un momento di quiete speranzosa, una fiducia intrinseca essenziale nel groviglio di difficoltà che ciascuno affronta nel quotidiano.