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Una natura peritura

Quando facciamo riferimento alla natura, spesso ci viene in mente un concetto che può accogliere qualsivoglia idea che abbiamo in mente e talmente vasto da non avere limiti né orizzonti.

Immaginiamo le beltà del creato: la potenza delle acque, la maestosità delle montagne, cieli unici incantatori di occhi umani costantemente stupiti da spettacoli unici riproposti dalla notte dei tempi.

Ultimamente però, complici calamità sempre più frequenti e martirizzanti, la natura inizia ad insinuare a poco a poco in noi, il concetto cupo di timore.

Alluvioni, siccità, cambiamento climatico, terremoti e altro ancora, il pianeta pare urli di rabbia e sprigioni tutta la sua potenza, arrecando indirettamente danni distruttivi ad esseri umani spesso fintamente stolti rispetto al loro agire.

Nel tempo l’uomo si è adagiato sin troppo su di un pianeta in cui egli è di fatto ospite, in cui crea e disfa arrogantemente a suo utilizzo e consumo dando però poco rilievo alle relative conseguenze, e traendone quanto più profitto possibile.

Costruzioni abusive ovunque, consumi spropositati con relativi scarti da smaltire, inquinamento selvaggio e una certa filosofia di vita alquanto errata ed egoista: appropriarsi di ciò che più ci garba e ci occorre dalla crosta terrestre, per modellarlo a nostro piacimento.

Paesi interi costruiti alle pendici di vulcani, boschi sradicati lasciando terre incolte e franabili, inquinamento da mezzi di trasporto e fabbriche talmente invasivo da ricadere sui nostri polmoni, ingrigendo cieli e vite.

L’essere umano ha da sempre la capacità di poter creare splendide opere edili e architettoniche, ma spesso ignora per incisiva pigrizia, gli effetti sovente temibili di tanti benefici artificiali creati su misura per esso stesso.

Occorre coscienza piena e consapevolezza, una visione generica e futurista di ciò che utilizziamo, creiamo e sfruttiamo: una svolta verso un consumo consapevole e non sfrenato e qualunquista.

Si sta scoprendo un’anima “green” recentissima in realtà industriali anche notevoli, per tentare di improntare una nuova mentalità, una coscienza più ampia, generosa e lungimirante. Come sempre, i miglioramenti sono auspicabili con l’educazione dei più giovani, i quali possono e debbono tracciare stili di vita più saggi e genuini.

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